Squalo toro
Carcharias taurus (Rafinesque, 1810)
Classificazione:
Ordine: Lamniformes, Famiglia: Odontotaspididae
Nomi comuni in altre lingue:
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Inglese: gray nurse (Australia), sand tiger shark (Sudafrica)
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Francese: requin sable
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Spagnolo: bacota, pintado
Morfologia:
corpo massiccio, fusiforme, capo corto ed appuntito depresso dorso ventralmente, occhi piccoli. Pinne dorsali di dimensioni simili, molto arretrate, pinne pettorali poco sviluppate, pinna anale grande quanto la seconda dorsale. Pinna caudale robusta asimmetrica con lobo superiore più sviluppato dotato di incisura apicale.
Fig. 1: Squalo toro
Colorazione: dorso grigio bruno con maculatura irregolare, rossastra. Ventre bianco.
Forma dei denti: portati su tre file, lunghi ed aguzzi, molto evidenti, singola cuspide bilaterale.
Tipo di sviluppo embrionale: Ovoviviparo
Numero di piccoli per figliata: 1-2 alla volta, cannibalismo intrauterino, i primi embrioni fecondati nelle due camere uterine si cibano degli altri embrioni e delle uova.
Dimensioni alla nascita: 90-100 cm.
Dimensioni alla maturità sessuale: maschi 1,90 m – 1,95 m a quattro-cinque anni di età , femmine 2,20 m a circa sei anni.
Dimensioni: mediamente 2,0 m-2,50 m, fino ad un massimo di 3,18 m.
Dieta: cefalopodi, pesci ossei, piccoli squali.
Habitat: profondità variabili da 0 a circa 200 m. Spiagge sabbiose, coste rocciose, faraglioni sommersi, talvolta in acque basse.
Distribuzione geografica: Atlantico occidentale, dal Maine all’Argentina, Atlantico orientale dalle Isole Canarie al Camerun, Mediterraneo, Oceano Indiano, Mar Rosso, Oceano Pacifico, Canale di Suez.
Fig. 2: aree di diffusione dello squalo toro
Comportamento: A rischio di estinzione in numerose zone (in Australia orientale si stima la presenza di soli 300 esemplari), protetto da diversi Paesi. E’ in grado di ingoiare aria per regolare l’assetto sott’acqua, dove riesce a rimanere pressoché immobile. Il nome generico Odontotaspis = denti di serpente, gli deriva dalla forma dei denti. Facilmente allevabile in acquario.